NOTA: ho trovato questo post parecchio datato nelle bozze, quindi ho deciso di pubblicarlo per non lasciarlo in sospeso. Non modificherò nulla e lo lascerò esattamente come lo ho lasciato tempo fa, anche perché è davvero molto tempo che non gioco a Thief.
Buona lettura!
Ooooook!
Buona lettura!
Ooooook!
Era da un bel po' di tempo che non me la facevo sotto giocando ad un videogioco, più o meno dai tempi di Alien Isolation (vi avrò davvero annoiato a forza di nominarlo!). Vale a dire parecchi mesi fa. Non sono una videogiocatrice particolarmente predisposta agli horror, proprio per il fatto che sono facilmente impressionabile. Non è che se gioco ad un horror non ci dormo la notte... cioè, forse un po' sì ahahah :)
Per esempio, tempo fa guardai un video su YouTube, precisamente la nuovissima demo di Outlast 2. E specifichiamo, la stavo GUARDANDO su YouTube, quindi non la stavo giocando direttamente. Ebbene, voi non riuscite ad immaginare quanto ci ho messo la sera a prendere sonno! Continuavo a tirarmi le coperte sopra la testa per cercare di non pensarci (o per proteggermi dal lupo cattivo?!) e alla fine, dopo un'ora travagliata in compagnia di rumori sinistri da tutte le parti (che sicuramente sentivo solo io) finalmente mi sono addormentata. Quindi potete ben capire che razza di videogiocatrice fifona sono!
Comunque, tornando al discorso iniziale, era da un bel po' che non trovavo un videogame con la capacità di farmi saltare dalla sedia per lo spavento (e sì, anche urlare!) e mai e poi mai avrei pensato che questo gioco sarebbe stato THIEF.
Cioè, Thief non è classificato come horror! Come è possibile questa cosa? E invece, a quanto pare, è possibilissima. Non tutto il gioco è in chiave horror, anche se mantiene comunque quello stampo gotico e tetro: vicoli bui, è sempre notte, gente che spunta a caso dai vicoli... e tutte queste cose così.
Il capitolo "incriminato" è il capitolo 5, di cui non ricordo assolutamente il titolo (come sono diligente!). Il nostro Garrett, il ladro protagonista, raggiungerà in barca un manicomio abbandonato situato sul picco di un'isola sperduta in mezzo all'oceano (che posticino accogliente!) e qui dovrà, o meglio, NOI dovremo guidarlo tra i corridoi della struttura alla ricerca di informazioni sulla sua defunta amica Erin (che poi tanto defunta non sembra).
Inizio con l'urlo
Non faccio nemmeno in tempo a muovere Garrett verso l'ingresso e farlo sbirciare nello spioncino della porta che un viso di donna appare di botto nel mio campo visivo. Non vi dico l'urlo che ho cacciato! Iniziamo bene...
Tanto per continuare in allegria la porta d'ingresso si apre da sola con un cigolio sinistro invitandoci ad entrare. Una volta entrati (e io già qui non ero più convinta di ciò che stavo facendo) ci ritroviamo nell'atrio del manicomio e curiosando qua e là scopriamo che una certa paziente nr.18 era stata ricoverata nella struttura dopo essere stata recuperata in fin di vita con diverse fratture multiple e parecchie altre botte. Cosa molto interessante, se così possiamo definirla, questa paziente era in grado di "condizionare" parecchie altre persone ricoverate nella struttura. Su diversi referti medici possiamo leggere che alcuni pazienti, quando si trovavano in compagnia di questa donna "nr.18", avevano dei comportamenti strani. Alcuni diventavano particolarmente violenti, altri invece riuscivano a calmarsi e rilassarsi, sembrando quasi delle persone perfettamente normali e non affette da delle malattie psichiche. Inoltre, cosa fondamentale che ho tralasciato, è il fatto che questa paziente nr.18 mostrava spesso dei comportamenti estremamente violenti, costringendo così i medici a tenerla continuamente sedata per tenere sotto controllo le sue ire.
Che dire, proprio una situazione con i fiocchi!
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